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Usata (Racconto #3)


di Membro VIP di Annunci69.it travperte
30.06.2024    |    1.561    |    4 9.6
"Mi chiamava cagna, troia, e io sentivo che stavo per essere usata nel modo più degradante possibile..."
Ho avuto diverse esperienze estreme, ma quella con un maschio porco e deciso di 48 anni è stata una delle più intense. Lui mi ha usata come una troia sessuale per realizzare le sue fantasie più perverse.

Appena ci siamo incontrati, lui ha subito mostrato chi comandava. Mi ha spogliata, iniziando a insultarmi e a dirmi cosa avrebbe fatto con me. La sua voce profonda e autoritaria mi faceva eccitare ancora di più. Mi chiamava cagna, troia, e io sentivo che stavo per essere usata nel modo più degradante possibile.

Aveva portato con sé un thermos, e quando ha svuotato il contenuto nei calici che avevo preparato per un drink, mi sono subito eccitata perché era ciò che desideravo più di tutto… il suo piscio supremo! Abbiamo quindi brindato con quello e io ero sempre più assetata e vogliosa!

Mi ha poi costretto a mettermi a quattro zampe, spingendomi la faccia sul tappeto, a terra. Sentivo il suo cazzo duro premere contro il mio buco del culo, a secco. Ha iniziato a scoparmi con forza, spingendo dentro e fuori, senza pietà. Mi sentivo posseduta, invasa, e ogni colpo mi faceva tremare di piacere e dolore.

Dopo un po’, mi ha tirata su per i capelli e mi ha fatto inginocchiare davanti a lui. Ha tirato fuori il cazzo ancora lucido dei miei succhi e me l’ha infilato in bocca. “Succhiamelo bene, troia,” mi ha ordinato, e io ho obbedito, sentendo il sapore del nostro sesso misto al suo sudore. Mi ha scopato la bocca come se fosse un altro buco del culo, spingendo così in profondità che quasi soffocavo.

Ma il culmine della serata è stato quando ha tirato fuori e montato una rim chair, una sedia speciale con un buco al centro. Mi ha fatto sdraiare sotto, dicendomi che voleva che gli leccassi il buco del culo. Mi sono trovata a fissare e ansimare sotto il suo buco di culo peloso e divino, sentendo l’odore pungente e maschile. Ho iniziato a leccare, sentendo il gusto salato e amaro del suo sapore.

Lui si è seduto sopra di me, usando la sedia come un trono, e mi ha usata come la sua personale toilette. Mi ha tenuta lì per un’ora, pisciando, facendo aria di culo e riempiendomi di sputi. Ogni volta che sentivo il suo piscio caldo scorrere giù per la mia gola, mi sentivo come un vero oggetto, uno svuotatoio dei suoi umori.

Ogni volta che mi pisciava in bocca, sentivo il calore del suo liquido dorato riempirmi e scorrere giù per la mia gola. L’odore pungente del suo piscio mi riempiva le narici, un misto di ammoniaca e desiderio. Bevevo avidamente, ansiosa di soddisfare ogni suo capriccio. Sentivo il suo sguardo su di me, dominante e soddisfatto, mentre continuava a pisciarmi in bocca. Ogni volta che finiva, mi lasciava solo per un attimo, il tempo di assaporare il residuo salato sulle mie labbra, prima di ricominciare.

Lui mi ordinava di aprire la bocca e di mantenerla spalancata mentre il suo getto caldo mi colpiva il viso, colando giù per il mio collo e coprendo il mio petto. Mi sentivo completamente sottomessa, la sua toilette umana, il suo oggetto di piacere. Quando si stancava di pisciarmi in bocca, mi faceva girare e inarcava il mio corpo, pisciandomi sulla schiena e sul culo. Ogni spruzzo di piscio era una dichiarazione di possesso, un segno della sua supremazia su di me.

Non si fermava solo al piscio. Alternava le sue sessioni di umiliazione con sputi, sputando ripetutamente sul mio viso, nei miei capelli, sulla mia lingua. Ogni volta che lo faceva, mi ordinava di ingoiare, e io obbedivo senza esitazione, desiderosa di dimostrargli la mia devozione. Sentivo il suo sapore acre e umido, un altro strato della sua dominazione che mi avvolgeva completamente.

Quando ha deciso di cambiare posizione, mi ha fatto sdraiare di nuovo sotto di lui, faccia in su. Si è posizionato sopra di me, con il suo buco del culo proprio sopra la mia bocca. “Leccamelo bene, troia,” mi ha comandato. E io l’ho fatto, con tutta la devozione possibile. Sentivo il sapore intenso del suo buco, misto all’odore muschiato del suo corpo. Leccavo con fervore, godendo di ogni secondo.

Poi ha cominciato a far aria di culo, ogni suono volgare rimbombava nella mia mente, amplificando la mia sensazione di sottomissione. Mi ha detto di aprire la bocca e di accogliere anche quell’aspetto del suo dominio. Ogni volta che sentivo il suo ano contrarsi e liberare aria, aprivo la bocca e respiravo profondamente, sentendo il suo odore riempirmi.

Quando finalmente si è alzato, mi ha guardato con un sorriso soddisfatto. “Sei stata una brava cagna,” mi ha detto, mentre mi lasciava lì, coperta dei suoi umori. Mi sentivo completamente usata e degradata, ma allo stesso tempo appagata come mai prima. Quella sera mi ha usata come mai nessuno aveva fatto prima. Ero una cagna totale, la sua troia personale, e non vedevo l’ora di essere usata di nuovo.
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